Ambiente

Turismo Sostenibile

Turismo sostenibile

Nell’Unione Europea, così come in Italia, il turismo costituisce uno dei settori più importanti, peraltro in crescita, dell’economia.

E’ d’altra parte evidente che le caratteristiche del territorio, le aspirazioni ad un livello e ad una qualità di vita migliore da parte delle popolazioni locali, nonché la maturata coscienza dei visitatori, sempre più responsabili nei confronti dell’ambiente, sono  elementi chiave che svolgono un ruolo determinante per il progressivo sviluppo di tale importante settore.

L’obiettivo da perseguire è pertanto quello di garantire il realizzarsi di un turismo responsabile, ovvero attento alle problematiche di tutela dell’ambiente, di corretto utilizzo delle risorse naturali e di  rispetto dei valori sociali e culturali di un territorio, al fine di garantirne una reale sostenibilità.

Turismo e AmbieChiesa San Vittore - Gengante sono infatti indissolubilmente legati e dipendenti tra loro. Mediante appropriate strategie, l’attività turistica può inoltre essere riallineata in modo tale da soddisfare i requisiti di uno sviluppo che vuole essere reale e quindi duraturo nel tempo.

La sfida principale per il turismo è quindi, oggi più che mai, la corretta gestione delle attività, sì da garantire il rispetto dei limiti delle risorse naturali, la loro capacità di rigenerarsi oltre che assicurare una giusta ed equa ripartizione dei benefici, in riferimento sia ai bisogni  attuali che a quelli delle future generazioni.

L’obiettivo è cioè di creare le condizioni affinché si realizzi una salvaguardia del territorio in linea con i principi del Turismo Sostenibile, che punti cioè sulla qualità piuttosto che sulla quantità dell’offerta turistica, nella consapevolezza e nel rispetto dei valori della natura, in linea anche con la Strategia Nazionale per la Biodiversità. Realizzare quindi un nuovo equilibrio fra l'uomo e la natura seguendo strategie di armonia e rispetto dell'ambiente.

Le tendenze e le priorità globali cambiano: oggi il turismo nelle Marche deve restare, più che mai, concorrenziale tenendo presente il fattore sostenibilità e riconoscendo che, a lungo termine, la concorrenzialità dipende proprio dalla sostenibilità.

E' in tal senso che la Regione Marche ha avviato alcune importanti iniziative come la realizzazione di un sistema di Mobilità Dolce e il progetto di Carta Europea per il Turismo Sostenibile (European Charter for Sustainable Tourism).

Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS)

 

 

 

 

 

Riserva della Sentina


La CETS, elaborata dalla Federazione EUROPARC, organizzazione pan-europea costituita da enti di gestione e specialisti di più di 400 aree protette di oltre 35 paesi, è stata sviluppata, nell'ambito del programma LIFE, sulla base delle priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell’Agenda 21, adottate durante il Summit della Terra a Rio nel 1992 e dal 5° programma comunitario di azioni per lo sviluppo sostenibile.

La CETS fa parte delle priorità del programma di azioni Parks for Life dell' International Union for Conservation of Nature (IUCN) e si conforma ai principi enunciati dalla Carta Mondiale del Turismo Sostenibile, elaborata a Lanzarote nel 1995.

Essa è stata creata con l'obiettivo di costituire uno strumento metodologico ed operativo per favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile  ma anche interessante per il mercato.

Obiettivo ambizioso della Carta è quello di far dialogare insieme, per condividere un progetto, i gestori di un'area protetta, gli enti territoriali coinvolti nel  territorio, le aziende e gli operatori interessati al turismo a livello locale e i tour operator.

L’adesione alla carta europea ha quindi la finalità di armonizzare e valorizzare le forme di economia presenti e di garantire un’adeguata qualità della vita della popolazioni locali.

 

L'obiettivo che si intende è quello dell'attivazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile per tutti i  Parchi delle Marche entro il prossimo triennio; ciò con l'obiettivo di:
 

  1. costituire un riferimento d'azione importante anche per tutti i restanti territori della regione;
  2. garantire un profilo più elevato del turismo regionale, sia a livello nazionale che europeo;
  3. suscitare un nuovo e vivo interesse, sia nei confronti dei visitatori che delle diverse istituzioni, per le politiche turistiche avviate dalla Regione e dai singoli parchi, anche a livello nazionale;
  4. avere nuove possibilità di interscambio culturale con altre aree di tutta Europa al fine anche di sviluppare, in partnership, programmi e progetti d'interesse per il territorio;
  5. favorire lo sviluppo di relazioni forti con i diversi portatori d'interesse a livello delle singole realtà locali;
  6. contribuire a garantire uno sviluppo razionale ed equilibrato del territorio nel rispetto della realtà sociale e dei suoi valori ambientali e naturalistici, in particolare.

 

I Parchi delle Marche hanno ottenuto la certificazione CETS 2013

Il 6 novembre 2013 a Bruxelles si è tenuta la cerimonia di consegna della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) che è stata conferita a 19 Parchi appartenenti a 7 Paesi diversi. Di questi, ben 5 sono nelle Marche: Gola della Rossa e Frasassi, Conero, Sasso Simone e Simoncello, San Bartolo, Monti Sibillini.
La certificazione, rilasciata da Europarc (Federazione della natura e dei parchi nazionali d’Europa), è stata consegnata presso il Parlamento europeo. La cerimonia è stata preceduta dall’ottava riunione della Rete Europea della Carta, che si è tenuta presso la rappresentanza della Regione Marche a Bruxelles.
La Regione Marche è l’unica regione italiana ad avere tutti i propri parchi certificati.
L’ottenimento della certificazione rientra nella strategia regionale che punta sulla qualità dello sviluppo.
L’obiettivo dei parchi certificati, in linea con gli indirizzi regionali, è quello di garantire il realizzarsi di un turismo responsabile, ovvero attento alle problematiche di tutela dell’ambiente, di corretto utilizzo delle risorse naturali e di  rispetto dei valori sociali e culturali di un territorio, al fine di garantirne una reale sostenibilità.
I dati sugli arrivi e le presenze nei Comuni ricadenti nei confini di Parchi e Riserve naturali delle Marche confermano che questo indirizzo non risulta affatto penalizzante in termini prettamente quantitativi: arrivi 944.839 pari al 41,7% del totale; presenze 4.347.854 pari al 36,9% del totale. Sono dati di tutto rispetto soprattutto considerando che le aree protette coprono circa il 10% del territorio regionale.

 

 



 

 


I link alle CETS dei Parchi delle Marche

 


Sibillini

 


Gola della Rossa e di Frasassi
(pagina in preparazione)
 


Sasso Simone e Simoncello

 


Monte Conero

 


Monte S. Bartolo

 

 

 Le fasi 2 e 3 della CETS

Lo sviluppo della CETS prevede tre fasi: 

- I° Turismo sostenibile per l'area protetta

- II° Turismo sostenibile per imprese turistiche locali

- III° Turismo sostenibile per i tour operator.

Dopo la certificazione, nel 2013, dei Parchi (prima fase della CETS), la Regione Marche, nel 2016, in collaborazione con Federparchi, ha avviato il processo per favorire l'attivazione della II° fase della CETS ed, in prospettiva della III°, al fine che il territorio dei Parchi, insieme alle singole strutture, possa posizionarsi, sempre più, in maniera competitiva come destinazione distintiva di "turismo sostenibile".

Naturalmente la concessione di questo importante riconoscimento alle strutture ricettive è subordinata al possesso di una serie di requisiti che sono volti a garantire:

  • una maggiore sostenibilità ambientale dell’attività turistica;
  • una valorizzazione delle risorse naturali, della cultura e dei prodotti locali,
  • un’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta al pubblico, relativa ai principi del turismo sostenibile. 

L'obiettivo è far si che le strutture così certificate siano parte attiva di un "Club di Qualità dei Parchi" volto a garantire un processo di miglioramento continuo e costante dell'offerta turistica e dei valori ambientali delle aree protette delle Marche.

  

 

 

Mobilità dolce - Principi

 

 

 
 

  

La parola mobilità dolce o lenta si coniuga con le parole a misura d'uomo, a scoprire il territorio a piedi, in bicicletta o a cavallo lungo itinerari di grande pregio e valore ambientale.

E proprio su tali basi che la Regione Marche ha avviato (legge n°2/2010,  modificata con la n°18 dello stesso anno intitolata Rete Escursionistica Regionale)  un processo per l'attivazione di un sistema di mobilità dolce regionale.

Il logo del progetto, una “M” stilizzata che ricorda le alte montagne dell'Appennino, è  formato da differenti tratti colorati che, a loro volta simboleggiano i mille diversi paesaggi che compongono la realtà delle Marche; esso si chiude quindi con una freccia che vuole ricordare a tutti il Giusto cammino da seguire.

Gli obiettivi che si vogliono conseguire con questo progetto sono, oltre ad assicurare un raccordo  con la pianificazione avviata per tale settore sia a livello internazionale che nelle regioni limitrofe, anche quelli di favorire un modello di fruizione del territorio sostenibile sia in termini ecologici, sociali che economici, ridurre il carico turistico dalle aree naturalisticamente più fragili e delicate (in coerenza con la Rete Europea Natura 2000 e la Rete Ecologica Marche), incentivare lo sviluppo delle attività turistiche, favorendo positive ricadute sull'economia locale e, in particolare, quella delle aree montane, promuovere l’integrazione con il sistema dei trasporti pubblici locali e con la rete dell’ospitalità diffusa, nonché favorire il riciclo delle infrastrutture esistenti recuperando quelle incompiute o abbandonate quali i sedimi delle ex-ferrovie (ad es. la Fermo-Amandola o la Fano-Fermignano-Urbino), oltre alle reti stradali secondarie quali le strade campestri o anche gli argini dei fiumi, gli antichi sentieri, ecc...

Si tratta quindi di una legge dai grandi obiettivi perché apre, anche per le Marche, nuove possibilità per valorizzare appieno l'offerta del territorio, che vuole valorizzare la realtà ed i valori paesaggistici, storici e culturali e che intende legare sempre più la natura ai centri storici, e ridurre, nel contempo, l'inquinamento e l'impatto sull'ambiente migliorando altresì l'esperienza di visita dei turisti, nonché la qualità di vita dei cittadini.

La pianificazione generale del sistema è peraltro un elemento fondamentale di una Infrastruttura Verde Regionale; una infrastruttura che si vuole porre, così come quelle di comunicazione o quelle elettriche, come realtà essenziale per il benessere e la vitalità sociale ed economica della nostra regione. I percorsi della mobilità dolce, in questo contesto vogliono quindi essere delle vere e proprie greenway , che si muovono in un paesaggio sostenibile di cui, la nostra società, sente sempre più forte, il bisogno.

Investire in questo settore costituisce quindi una grande innovazione perchè ridefinisce, in un nuovo quadro strategico e sostenibile, gli interventi volti a qualificare il paesaggio, a migliorare le strutture e l'ospitalità locale (menù biologici e a km zero), a migliorare i servizi ai visitatori, ecc...

La moderna società dei consumi ha bisogno talvolta di rallentare e di semplificare la vita di ogni giorno e questi obiettivi possono certamente rappresentare una importante risposta.

Puoi aiutarci a programmare al meglio le rete della Mobilità Dolce delle Marche, rispondendo alle domande del questionario.

Puoi inoltre consultare il Regolamento Attuativo  ed altri documenti utili cliccando la voce Normativa .

Problematiche

 
 

 

Lo sviluppo del sistema dei percorsi escursionistici, ciclabili ed ippici nelle Marche è, sino ad ora, avvenuto in maniera, spesso non coordinata, da parte di una pluralità di soggetti  sia pubblici che privati come ad es. le Comunità Montane, le Pro Loco o alcune associazioni.

La funzionalità del sistema e le conseguenti ricadute economico-sociali sono state conseguentemente, ridotte, mentre nel contempo, si è determinata un’immagine, non sempre positiva dei diversi ambiti regionali in conseguenza del fatto che spesso i percorsi pubblicizzati,anche in numerose pubblicazioni su carta patinata, risultavano poi nel concreto essere chiusi dalla vegetazione o comunque abbandonati e privi di segnaletica.

A tali problematiche vanno poi aggiunte quelle connesse alle condizioni di pericolo e sicurezza del pubblico, oggettivamente determinatesi nel corso del tempo oltre a quelle finanziarie, ovvero alla dispersione delle, sempre più ridotte, risorse disponibili.

Schema di sviluppo

 
 

 La Regione, con la D.G.R. n° 946 del 27 giugno 2012, ha approvato lo Schema quadro dei percorsi d'interesse sovra-regionale e regionale. Esso è stato delineato considerando l’esigenza di mettere a sistema le tante risorse ambientali (naturalistiche e storico-culturali)  ampiamente diffuse nelle Marche, al fine di contribuire a creare e rafforzare i presupposti per una valorizzazione socio-economica delle diverse realtà territoriali regionali.

Tali percorsi stanno peraltro assumendo, sempre più, un ruolo significativo non solo per praticare attività sportive o turistico-ricreative ma anche quali vere e proprie vie integrative alla classica mobilità attuata con i mezzi a motore.

Lo sviluppo di un sistema di mobilità sostenibile comodo e sicuro, sulle brevi e medie distanze, costituisce quindi per le Marche, e lo sarà sempre più nel corso dei prossimi anni, un servizio importante che dovrà essere garantito per rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini.
In tal senso l’integrazione fra la mobilità dolce extra-urbana con quella urbana ed il sistema di trasporto pubblico locale (TPL) costituisce un sicuro obiettivo da perseguire.

La rete dei percorsi

La rete, la cui estensione, in questa prima fase, dovrà svilupparsi per circa 4.000 km, comprende itinerari, sia in corso di esercizio che da attivare, definiti, ai sensi del Regolamento regionale come:

  • Percorsi dinteresse nazionale-regionale

Comprendono "Grandi Itinerari" sia nazionali che europei o interregionali, individuati congiuntamente fra due o più Regioni, oltre a percorsi plurigiornalieri ovvero sviluppati nell'ambito di singoli parchi o fra parchi e riserve naturali. Di straordinario valore sotto il profilo ambientale, storico e paesaggistico, in essi sono presenti ed oggetto di conservazione, gli elementi di conoscenza e rappresentatività della sostanza storica, del paesaggio umano e naturale. Fra questi sono da ricomprendere l'Antica Via Salaria, la Via Romea, la Lauretana, il Sentiero Europa, il Sentiero Italia, i Grandi Anelli del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (escursionistico ed in mountain bike) e il Grande Itinerario dei Parchi dell’Appennino – G.I.P.A. percorso a carattere interregionale (proviene dall’Emilia Romagna  dove è denominato Alta Via dei Parchi)

  • Percorsi dinteresse regionale-locale

Comprendono itinerari d’interesse regionale e locale, ovvero collegamenti a percorsi di trekking nazionali, europei od interregionali e percorsi di rilevante interesse sotto il profilo ambientale e storico-paesaggistico. Essi sono finalizzati a conservare e valorizzare elementi di conoscenza e rappresentatività della sostanza storica e del paesaggio umano e naturale dei territori attraversati.
Ricomprendono lunghi percorsi che si sviluppano  seguendo  le  principali valli delle Marche.
Fra essi sono, in particolare, da privilegiare, quelli che corrono in parallelo alle linee ferroviarie esistenti (l'obiettivo è di favorire la massima integrazione della rete ferroviaria con il sistema di fruizione territoriale) o che seguono i vecchi tracciati ferroviari dismessi (ad es.: Auditore-Urbino, Fano-Fermignano-Urbino, Fermignano-Pergola, Porto S. Giorgio-Amandola); inoltre le antiche vie di comunicazione e quelle della spiritualità (itinerari della fede) oltre alla 
Ciclovia dei Parchi dell’Adriatico (CiPA): percorso che si sviluppa  lungo la fascia costiera delle Marche, parallelamente alla linea ferroviaria (in parte già realizzata)

 

  • Percorsi speciali

 

Comprendono due differenti categorie di percorsi:
- Percorsi per tutti, accessibili anche ai diversamente abili, come ad es. il percorso Il bosco ed il fiume nella Riserva Naturale Abbadia di Fiastra;
- Sentieri Natura, ovvero percorsi forniti di adeguati supporti didattico informativi (es. guide disponibili in più lingue,) realizzati, in particolare, dai parchi e dalle riserve naturali, di tutta la regione.

Percorso MTB
 

Grandi itinerari (esistenti)Per Grandi Itinerari si intendono i percorsi esistenti aventi rilievo anche internazionale o che comunque collegano le Marche con le regioni circostanti; in tale quadro, particolare valore assume, in un’ottica di intermodalità,  anche la rete ferroviaria, ivi comprese le tratte abbandonate.


Sentieri di rilievo Europeo e Nazionale

Si tratta di due grandi itinerari escursionistici che interessano l’area al confine fra le Marche e l’Umbria:

-     Sentiero Italia SI -  lungo circa 6.000 km attraversa l'intero territorio nazionale: parte da Trieste si sviluppa quindi lungo l’intero arco alpino, l'Appennino, la Sicilia e la Sardegna, sino ad arrivare a Santa Teresa di Gallura;




























 

-     SentieroEuropa - E1 – parte da Capo Nord (Norvegia) e si sviluppa sino a raggiungere Capo Passero (Sicilia). Interessa sei nazioni: Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera ed Italia.

 

 

L’Alta Via dei Parchi

Si tratta di un itinerario che attraversa l’Appennino sviluppandosi fra l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche. Lungo 500 chilometri, il percorso inizia nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, straordinario mosaico di ambienti cui corrisponde una biodiversità particolarmente ricca, e raggiunge il Parco Naturale Interregionale Sasso Simone e Simoncello area di grande pregio sia dal punto di vista interesse storico che paesaggistico.

 

I “Grandi Anelli” del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Si tratta di due lunghi itinerari percorribili l’uno a piedi e l’altro in mountain bike, di oltre 100 km ciascuno, che interessano le Marche e l’Umbria e che permettono la scoperta dei valori storico culturali e naturalistici più vivi ed interessanti questo grande parco che “vive” nel cuore dell’Italia centrale, a cavallo fra le Marche e lUmbria.

Grandi vie dei Parchi

 

 

 
 

Dei Grandi Itinerari per scoprire e valorizzare le mille realtà delle Marche

La schema degli itinerari di rilevante interesse regionale mette in relazione le infrastrutture esistenti (ad es. sentiero Europeo E1), agli antichi tracciati storici (es. Vie della Fede) con il fine di una realizzare una attenta valorizzazione turistica dei diversi ambiti territoriali della regione Marche, contenendo altresì i costi di gestione, attraverso anche una forte integrazione con la rete ferroviaria esistente (sia in esercizio che dismessa).

 

Lo schema della Rete Regionale dei percorsi costituisce anche un momento di riflessione strategica volto a realizzare una vera e propria infrastruttura per la mobilità dolce facente, a sua volta, parte integrante dell’Infrastruttura Verde Regionale; una infrastruttura che in linea con le priorità indicate dall’UE nella Strategia Europea per la Biodiversità vuole essere un vero e proprio  sistema di supporto “Vitale”  (quindi non solo in termini naturalistici), alle funzioni ed alle attività della società marchigiana.
 

In tale quadro assumono particolare valore oltre alle Antiche Vie Storiche e della Fede (Salaria, Romea e Lauretana), le Vie dei Parchi; si tratta di due grandi e suggestivi percorsi che attraversano l'intera regione che sono stati denominati:
Grande Itinerario dei Parchi dell’Appennino (GIPA)
Ciclovia dei Parchi dell’Adriatico (CiPA)

Percorrendoli, i visitatori potranno scoprire, a 360°, l’intero territorio della regione Marche con tutte le sue valenze storiche, culturali e naturalistiche più straordinarie. Strettamente interrelati con gli itinerari d’interesse locale, possono anche essere percorsi in successione realizzando il Grande Anello Marche (GAM).

 Grande Itinerario dei Parchi dell’Appennino (GIPA)

Si tratta di un percorso che si ricollega all’Alta Via dei Parchi, che inizia nel Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Prati del Monte CarpegnaSimoncello. Da qui scende verso sud innestandosi sull' antica ferrovia abbandonata di Auditore, Fermignano (deviazione per il Parco Archeologico di Suasa Senonum), Acqualagna (deviazione per la visita della Riserva Naturale Gola del Furlo), Cagli, Pergola. Dalla stazione di Pergola e quindi Sassoferrato (deviazioni per il Parco dello Zolfo delle Marche e per il Parco Archeologico Sentinum) attraverso la ferrovia in esercizio, si raggiunge Albacina (deviazione per il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi e Riserva Naturale del M. San Vicino e M. Canfaito). Da Albacina sempre attraverso ferrovia in esercizio, si arriva alla stazione, prima di San Severino (Parco Archeologico di Septempeda) e quindi di Urbisaglia da dove si prosegue per la Riserva Naturale Statale Abbadia di Fiastra ed il Parco Archeologico di Urbs Salvia. Da qui dopo circa 20 km si raggiunge il Parco Nazionale dei M. Sibillini da dove, proseguendo lungo il Grande Anello dei Sibillini o il Grande Anello in Mountain Bike, si arriva al Parco Nazionale del Gran Sasso-M. della Laga o, in alternativa, seguendo l’itinerario dell’antica via della Salaria, la Riserva Naturale della Sentina sull’Adriatico.


 
 
 

Ciclovia dei Parchi dellAdriatico (CiPA)

 

Si tratta di un percorso che dal Parco Naturale Regionale del San Bartolo scende verso sud parallelamente alla ferrovia che costituisce quindi un formidabile elemento di supporto per muoversi lungo l’intero percorso. Si giunge così, prima, al Parco Naturale Regionale del Conero, quindi al Parco Archeologico di Cupra Maritima  ed infine, attraversando l’intero territorio delle province di Fermo ed Ascoli Piceno, alla Riserva Naturale Regionale della Sentina.

Fiorenzuola di Focara
Riviera del Conero

Catasto Regionale dei Sentieri

 

 

 

 
 

Ai sensi della L.R. 18 gennaio 2010, n° 2 intitolata Istituzione della Rete Escursionistica Regionale  sono stati individuati i primi percorsi ed itinerari escursionistici da percorrere a piedi ed, in alcuni casi, anche in bicicletta.

Essi sono stati individuati dal Parco del M. San Bartolo, dalla Riserva naturale Gola del Furlo, dalla Provincia di Pesaro-Urbino, dal Parco del M. Conero, dalla Riserva naturale del Monte San Vicino, dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, oltre che, per i percorsi ciclabili, dalla Provincia di Macerata.


    

  Furlo - Pietralata       San Bartolo             Abbadia Fiastra               San Vicino               Monti Sibillini

 

Ente Nome sentiero Sentiero Tratta Punti notevoli Foto
Riserva naturale Gola del Furlo Sentiero Italia (tratto Marche) Shape file Shape file Shape file File zip
  Pietralata Shape file Shape file Shape file File zip
Provincia di Pesaro Urbino Frassati Shape file Shape file Shape file  
  Paganuccio Shape file Shape file Shape file  
Parco M. San Bartolo 33 sentieri Shape file Shape file Shape file File zip
Parco M. Conero

Sentieri dal n. 301 al n. 321

(con esclusione del n. 312)

Shape File Shape file Shape file  
Riserva naturale M. San Vicino 5 sentieri Shape file Shape file Shape file File zip
Provincia di Macerata 15 ciclovie Shape file Shape file Shape file File zip
Parco Nazionale Monti Sibillini Grande Anello dei Sibillini Shape file Shape file Shape file File zip

 

 

 

 

 

 

 

 

Normativa

Leggi
Istituzione della Rete Escursionistica Regionale (L.R. 18 gennaio 2010, n° 2)

L.R. 2 luglio 2020, n. 27
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2 "Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche" come modificata dalla legge regionale 5 marzo 2020, n. 10 e alla legge regionale 22 aprile 2020 n. 14 "Incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto"
L.R. 5 marzo 2020, n. 10
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2 "Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche"

Riferimenti per la pianificazione generale del sistema
A)- Regolamento per lo sviluppo della Mobilità Dolce nelle Marche (D.G.R. n° 1108 del 1° agosto 2011)
    1 - Criteri generali
    2 - Pianificazione del Sistema
    3 - Modalità dei rilievi e Schede sentiero

Shape files (struttura tabella degli attributi)
    4 - Struttura dati dei percorsi (versione 1.3)
    5 - Struttura dati dei punti notevoli (versione 1.2)

B) Schema quadro dei percorsi d'interesse sovra-regionale e regionale (D.G.R. n° 946 del 27 giugno 2012)

Attuazione
Bando per l’assegnazione di contributi per il censimento dei percorsi da inserire nel catasto della RESM (DD n°86 del 4 dicembre 2012)

Approvazione graduatoria e concessione contributi per il censimento dei percorsi da inserire nella RESM (D.D. n° 8 del 7 marzo 2013)

Bando per l'assegnazione delle risorse finanziarie per la realizzazione di percorsi per una utenza ampliata nelle aree protete (D.D. n. 42 el 16 settembre 2013)

Approvazione graduatoria e concessione contributi per la realizzazione di percorsi per una utenza ampliata nelle aree protette (D.D. n. 68 del 19 novembre 2013)

Speleo nelle Marche

 

Grotte di Frasassi - CandelineLa Regione Marche con la L.R. 23 febbraio 2000, n. 12, “Norme sulla speleologia”, si è dotata di uno strumento per coordinare gli interventi e le attività di tutela e valorizzazione del patrimonio speleologico e delle aree carsiche e di sviluppo della speleologia.
L'obiettivo è quello di tutelare il patrimonio speleologico e le aree carsiche ai fini della loro conoscenza e valorizzazione, in considerazione del pubblico interesse legato ai valori estetico-culturali, scientifici, idrogeologici, turistici, ricreativi, paleontologici e paletnologici.

La legge definisce:
a) aree carsiche - sono le zone in cui si riscontrano morfologie e fenomeni carsici superficiali o comunque in cui esista un collegamento fisico, idrogeologico, funzionale con fenomeni carsici ipogei;
b) grotte - sono le cavità sotterranee naturali;
c) forre e gole - sono valli profondamente incassate tra pareti rocciose (il concetto di forre e gole è esteso ai torrenti che presentano morfologie erosive quali marmitte, tratti meandriformi e/o morfologie peculiari).

La legge istituisce, inoltre, il catasto regionale delle aree carsiche, delle grotte, delle forre e delle gole. Per ciascuna grotta devono essere, altresì, indicati la descrizione, l'indicazione dei dati topografici e metrici, i rilievi speleologici nonchè ogni altra notizia utile.


Inoltre è stato istituito un Albo Regionale dei Gruppi Speleologici in attività aventi sede nella regione e operanti in conformità agli obiettivi della legge.Grotte di Frasassi
Tali gruppi presentano entro il 31 marzo di ogni anno, per ottenere i relativi finanziamenti, i programmi relativi a studi, pubblicazioni, manifestazioni, corsi, ecc.

Catasto delle Grotte
 
Il Catasto delle Grotte realizzato con la collaborazione della Federazione Speleologica Marchigiana e delle associazioni speleo della regione,ha individuato 547 grotte.A ciascuna di esse sono state associate alcune informazioni fondamentali quali il nome, le coordinate geografiche, la quota altimetrica, ecc...; per alcune è stato inoltrerealizzato anche il rilievo dettagliato.

Nella figura il quadro d'insieme dei diversi complessi ipogei presenti nella regione; a seguire i filesgeoriferiti (in formato kmz e shp) e l'elenco completo delle grotte (in formato excel)
 


 

Buco Cattivo - Genga                                                Grotta del Fiume - Frasassi

Grotta di Caprelle - Sefro                                        Grotta dei Castori - Pioraco


 
Google Earth
Shape file
 

Elenco Grotte
(Con 46 rilievi)

 
 


Grotta delle Tassare - Piobbico      Grotta delle Trote - Fiuminata
 
 
 
 
 

Normativa



Legge Regionale 23 febbraio 2000, n. 12
Norme sulla speleologia.

Regolamento Regionale 4 ottobre 2004, n. 7
Attuazione della legge regionale 23 febbraio 2000, n. 12 "Norme sulla speleologia"

Abrogazione Consulta Ecologica Regionale
Art. 30 LEGGE REGIONALE 10 febbraio 2006, n. 2

Albo regionale dei gruppi speleologici
(Art. 10 L.R. 12/2000 – DDS n. 71 del 3/4/2002)

Pubblicazioni

 

 

 

 
Antologia di un Gruppo - 40 anni di storia
GRUPPO SPELEOLOGICO AL.VA.P di Pioraco - 2013
Messa in sicurezza, ripulitura, rilievo e la segnalazione di cinque forre
GRUPPO SPELEOLOGICO AL.VA.P di Pioraco - 2011
1 - Forra "LU BOTTAONE"
2 - Forra "LU PISCIARELLO"
3 - Forra "VAL POVERA"
4 - Forra "FONTE VECCHIA"
5 - Forra "FOSSU MARAONE"
 
Svuotamento dei sifoni della Buca della Giana
Gruppo Speleologico CAI Jesi
Monte Nerone segreto
Monografia speleologica - 2011
Federazione Speleologica Marchigiana
Buco Cattivo - 2011
Associazione Speleologica Cenga-San Vittore
Stigobionti
Vita acquatica nelle Grotte di Frasassi - 2000
Federazione Speleologica Marchigiana
The Frasassi Stygobionts and their Sulfidic Environment
A scientific conference and workshop
Frasassi 10-13 september 2009
Pioraco
L'acqua, la roccia, le grotte

Gruppo Speleologico AL.VA.P. - 2012
  Analisi palinologica del complesso Frasassi
Primi risultati per ricostruzioni paleoambientali
Secondo stralcio 2010-2011
Gruppo Speleologico AL.VA.P. - 2012
1999 - 2009
Dieci anni di speleologia a Urbino e provincia
Gruppo Speleologico Urbinate - 2010

La circolazione idrica sotterranea
nella grotta Sasso Pozzo di Gaglilole

Gruppo Grotte Recanati - 2010

 

Ecologia e microevoluzione per la fauna cavernicola nei rami sulfurei delle Grotte di Frasassi - Relazione conclusiva

Gruppo Grotte Recanati - 2015

 

Ecologia e microevoluzione della fauna cavernicola nei rami sulfurei delle Grotte di Frasassi - Studio genetico

Università degli Studi di Roma - Dipartimento di Biologia - 2015

 

La circolazione idrica sotterranea nell'Alta Valle del Potenza

Relazione finale - Gruppo Grotte Recanati

 

La circolazione idrica sotterranea nell'Alta Valle del Potenza

Rilievi Grotte - Gruppo Grotte Recanati