Il regime di condizionalità che viene instaurato a livello regionale, in attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) prevista dal Reg. CE ultimo n. 73/09, subordina il pagamento integrale degli aiuti diretti al rispetto di taluni Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) ed al rispetto delle norme relative alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) nonché ad istituire un sistema di revoca, totale o parziale, degli aiuti diretti ove tali requisiti non fossero rispettati.
Occorre quindi tener conto che detti CGO costituiscono requisiti fondamentali in materia di ambiente (prevedendo la protezione delle aree Natura 2000, la protezione delle acque da inquinamento da sostanze pericolose e da nitrati di origine agricola), di sicurezza alimentare (prescrivendo l’identificazione e registrazione degli animali nonché regole per l’utilizzo dei fitofarmaci e la tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti), di benessere degli animali, secondo disposizioni già vigenti.
Analogamente, le norme relative alle BCAA sono volte a garantire un uso sostenibile dei terreni agricoli, evitando il rischio di degrado ambientale, che può determinarsi a seguito del ritiro dalla produzione e all’abbandono delle terre agricole . Sono quindi previsti i seguenti principali interventi obbligatori, ove ricorre il caso, per la realizzazione di solchi acquai temporanei, per l’avvicendamento delle colture, per la protezione del pascolo permanente, per il mantenimento degli oliveti e dei vigneti in buone condizioni vegetative, per il mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio nonché per la protezione e gestione delle acque.
Gli impegni per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, a cui sono tenuti gli imprenditori agricoli, devono essere acquisiti come un’opportunità piuttosto che come un aggravio; l’introduzione della condizionalità nella PAC ha innestato elementi di “programmazione” e di governance nella gestione del territorio, che prima erano meno evidenti, e che rappresenta quindi un prerequisito ai finanziamenti agricoli anche del Piano di Sviluppo Rurale Marche 2007-2013. La condizionalità, che sottende ad una politica efficace, emergere come una leva fondamentale per garantire la competitività del modello agricolo europeo; l’internalizzazione dei “costi” in base al principio del “chi inquina paga” deve essere visto quindi come un “investimento” e non come un mero rispetto delle norme cogenti.
Gli atti che regolano la condizionalità fin dal 2005, primo anno di applicazione, oltre ai Regolamenti comunitari, sono decreti ministeriali e deliberazioni annuali (con riferimento all’anno solare da 1/1 a 31/12) della Giunta regionale, previa concertazione tecnica con i vari servizi regionali e le Organizzazioni Professionali Agricole. Il controllo del rispetto delle regole di condizionalità viene effettuato annualmente dall’ AGEA – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura che svolge anche la funzione di Organismo Pagatore per la Regione Marche. Anche la nuova PAC 2014-2020 prevede il rispetto di obblighi di condizionalità.
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