Il decreto “Cura Italia” (art. 15 DL n. 18/2020) al fine della gestione dell'emergenza COVID-19, e fino al termine dello stato di emergenza, consente di produrre, importare ed immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni.
Il Decreto “Rilancio” (art. 66 bis L. 77/2020) ha attribuito alle Regioni la validazione in deroga di tali dispositivi se importati dai paesi extra UE.
A tal fine le Regioni definiscono le modalità di presentazione delle domande di validazione delle mascherine chirurgiche e dei DPI e individuano le strutture competenti per la medesima validazione, in applicazione di criteri stabiliti da due Comitati Tecnici Nazionali, avvalendosi degli organismi notificati e dei laboratori di prova accreditati dall’ACCREDIA, nonché delle Università e dei Centri di Ricerca e Laboratori Specializzati per l’effettuazione delle prove sui prodotti.
La Regione Marche ha costituito un Gruppo di lavoro per svolgere tale attività (decreto Segretario Generale n. 35/2020) individuando quale struttura competente la Posizione di funzione Credito, cooperative, commercio e tutela dei consumatori.
Con Decreto n. 2/ACF/2021sono state definite le procedure e gli atti necessari alla validazione in deroga in capo alla Regione.
Con Decreto n. 3/ACF/2021, al fine di agevolare le aziende regionali che necessitassero della validazione in deroga, la Regione Marche ha previsto di creare un elenco di Strutture pubbliche e private, con sede nella Regione Marche, che possiedono le competenze, le strumentazioni e l’esperienza necessari per svolgere le attività propedeutiche alle certificazioni di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale previsti dai criteri semplificati di validazione.
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