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06/11/2002

PIANO SANITARIO, INCONTRO CON LE ORGANIZZAZIONI PRODUTTIVE

“Non c’è necessità di una nuova manovra fiscale”. Lo ha comunicato il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, alle organizzazioni produttive, convocate per discutere la nuova organizzazione sanitaria. Il presidente ha fornito i dati di bilancio, sottolineando come, nel 2002, la sanità chiuda con un disavanzo di 109 milioni di euro, in linea con le previsioni dell’accordo siglato con le associazioni di categoria nello scorso 19 febbraio. L’intesa indicava 80 milioni, ma la Regione ha anticipato 20 milioni di euro dello Stato. “Scorporando gli oneri finanziari per i mancati trasferimenti statali – ha ribadito D’Ambrosio – il deficit è quello indicato alle parti sociali”. Un risultato che testimonia, secondo il presidente, la bontà del modello organizzativo delineato dalla Giunta. La centralizzazione avviata, in attesa dell’approvazione della legge di riordino da parte del Consiglio regionale, e la ridefinizione dei budget di spesa dei commissari straordinari (sulla base degli obiettivi specifici indicati dalla Giunta) ha consentito di recuperare, nel corso dell’anno, 25 milioni di euro, contenendo un disavanzo che viaggiava verso valori più elevati. Il quadro economico, ha precisato D’Ambrosio, è stato elaborato nel rispetto del patto di stabilità sottoscritto con il governo. Ma la legge finanziaria preoccupa la Regione. “Le Marche – ha detto il presidente – rischiano una contrazione di 85/90 milioni di euro nei trasferimenti, mentre hanno maturato, negli anni, un credito con lo Stato, di 250 milioni nel settore della sanità”. All’incontro sono intervenuti i rappresentanti della Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Legacoop e Confcommercio. Le associazioni apprezzano “lo sforzo propositivo e innovativo del nuovo Piano sanitario regionale”. Condividono le linee illustrate dall’assessore Melappioni e suggeriscono attenzione particolare per i problemi delle famiglie e degli anziani. Ma chiedono certezza sulle cifre. E auspicano che si giunga a un unico Tavolo di concertazione tra tutte le forze sociali, produttive e sindacali. La polverizzazione del confronto, è il timore, non agevola un percorso comune verso la risoluzione dei problemi. Silvano Gattari (segretario regionale Cna) ha espresso “insoddisfazione” sul quadro economico illustrato da D’Ambrosio. I dati si discostano da quelli indicati nell’intesa del 19 febbraio scorso. È necessario, perciò, un monitoraggio costante del disavanzo sanitario. Il presidente ha assicurato sull’affidabilità dei sistemi di controllo, che consentono di avere risposte “costanti e consolidate”. Emilio Berionni (Cna) ha sollecitato un’accelerazione della riforma, per raggiungere gli obiettivi di contenimento della spesa, senza penalizzare i servizi. Giorgio Cippitelli (segretario regionale Confartigianato) è preoccupato delle ricadute sul bilancio regionale degli oneri finanziari stabiliti a livello nazionale, come nel caso dei rinnovi contrattuali. Gianfranco Pascucci (Coldiretti) ha chiesto il mantenimento di un servizio sanitario “universale, pubblico, equo e attento alle esigenze delle famiglie”. Il vicepresidente Gian Mario Spacca ha espresso gratitudine alle categorie economiche che hanno firmato l’accordo con la Regione: “È legittimo, da parte dei firmatari, auspicare un rapporto di collaborazione più intenso con il governo regionale”. Un primo risultato è stato conseguito. La Giunta regionale promuoverà, entro Natale, incontri tecnici con le categorie economiche per studiare ipotesi concrete di centralizzazione sanitaria. L’obiettivo è quello di coinvolgere l’imprenditoria marchigiana nella gestione dei servizi.