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11/09/2001

BENI CULTURALI: "PIU’ POTERI ALLE REGIONI"

Più federalismo nel settore dei beni e delle attività culturali. L’appello, rivolto al Ministro per beni culturali Giuliano Urbani e al Ministro per le riforme istituzionali Umberto Bossi, è stato lanciato nella riunione degli assessori regionali alla cultura svoltasi a Venezia nei giorni scorsi. All’incontro ha partecipato per le Marche l’assessore regionale ai beni e alle attività culturali Carmela Mattei, che spiega così i motivi della richiesta: "Col processo di riforma del Costituzione sviluppatosi nel corso dell’ultima legislatura, sono stati fatti significativi passi in avanti sulla strada del rafforzamento del potere delle Regioni e delle autonomie locali; tuttavia – rileva l’assessore - un settore fondamentale come quello della tutela dei beni culturali e ambientali continua ad essere affidato al potere esclusivo dello Stato. Occorre, invece, procedere – ed è questo il senso del documento finale sottoscritto a Venezia dagli assessori regionali alla cultura - ad un’ulteriore revisione della Costituzione, inserendo la tutela dei beni culturali e ambientali tra i poteri "concorrenti", in modo da garantire costituzionalmente il concorso delle Regioni". "Se è giusto che la tutela resti di competenza statale, è anche vero - sottolinea ancora l’assessore – che il ruolo di primo piano che le Regioni e gli enti locali hanno svolto e continuano a svolgere nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale rende necessaria una stretta collaborazione tra poteri dello Stato e attività regionali, anche al fine di valorizzare il ruolo e la partecipazione di Enti locali, Università, associazioni private, fondazioni culturali o finanziarie". Quattro, in particolare, le richieste avanzate dagli assessori regionali: riordino sistematico di tutti i musei e gli istituti culturali favorendo la partecipazione di Regioni, Enti locali e fondazioni ex bancarie; predisposizione di una nuova legge di tutela che armonizzi il bene culturale con il territorio in cui esso si colloca; revisione urgente della normativa sui cantieri di recupero e di restauro dei beni culturali superando le angustie della legge Merloni; migliore definizione del ruolo dei soprintendenti regionali nella predisposizione dei programmi di restauro, valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, sottraendoli così ai compiti di burocratico controllo dei provvedimenti di tutela. Il testo finale del documento è stato trasmesso a Enzo Ghigo, presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, affinché se ne faccia portavoce nell’ormai imminente confronto col governo e col Ministro per i beni culturali.