Comitato e Consulta

Il Comitato tecnico consultivo per la polizia locale, per brevità C.T.C, è stato istituito ai sensi dell’art. 6, L.R. Marche n. 1/2014 recante Disciplina in materia di ordinamento della polizia locale ed  è organo consultivo della Giunta regionale.

Il C.T.C. è sede di confronto per l’individuazione delle politiche regionali in materia di polizia locale, nonché per la verifica della loro attuazione.

Il C.T.C. è costituito secondo criteri e modalità determinati dalla Giunta regionale con D.G.R. n. 894/2015. Resta in carica per la durata della legislatura regionale e ha sede presso la struttura organizzativa regionale competente.

Il C.T.C., ferma l’espressione dei pareri ad esso attribuiti dalla presente legge, formula proposte alla Giunta regionale ed esprime pareri in merito: a) alle caratteristiche delle uniformi e dei distintivi di grado e di riconoscimento degli appartenenti alle strutture di polizia locale; b) alle caratteristiche e alla dotazione dei mezzi e degli strumenti operativi della polizia locale; c) ai programmi di formazione, studio, aggiornamento e riqualificazione rivolti agli appartenenti alle strutture di polizia locale;  d) agli indirizzi volti a uniformare la modulistica e le procedure, comprese quelle per il reclutamento degli addetti della polizia locale; e) alle iniziative di comunicazione e formazione rivolte alla popolazione in materia di polizia locale;  f) ogni altra attività di rilevante interesse per la polizia locale.

 

A seguito delle elezioni politiche regionali l’organismo è in fase di rinnovo.

La Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile, per brevità Consulta, è stata istituita con L. R. Marche 07 agosto 2017, n. 27, recante Norme per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

La Consulta è organo di consulenza e proposta alla Giunta regionale, nei cui confronti svolge attività conoscitive, propositive e consultive nelle politiche regionali finalizzate alla promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

La Consulta esercita anche funzioni di Osservatorio ed in particolare: a) effettua l’analisi della realtà regionale mediante ricerca, acquisizione, conservazione di dati attinenti il settore della legalità; b) mantiene un rapporto di costante consultazione con le associazioni di cui all’articolo 7 e con i soggetti di cui all’articolo 8, anche al fine di acquisire indicazioni propositive e sulle migliori pratiche; c) si rapporta con la rete degli sportelli antiusura presenti sul territorio regionale; d) formula proposte in merito al programma regionale indicato all’articolo 2; e) collabora alla redazione della relazione indicata all’articolo 17; f) predispone un rapporto periodico con cadenza almeno biennale sulla situazione del crimine organizzato e mafioso e sui fenomeni corruttivi nelle Marche, sulla base del monitoraggio di fenomeni che concorrono o possono favorirne lo sviluppo sul territorio regionale e del monitoraggio delle zone del territorio regionale maggiormente esposte ai fenomeni di criminalità mafiosa e di corruzione, evidenziando in maniera analitica le diverse fattispecie criminose; il rapporto viene trasmesso al Consiglio-Assemblea legislativa regionale e reso pubblico.

La Consulta è costituita con delibera di Giunta regionale entro centoventi giorni dalla prima seduta del Consiglio-Assemblea legislativa regionale, con il medesimo atto sono definite le modalità di funzionamento.

La Consulta si intende costituita con la nomina della maggioranza dei suoi componenti.

La Consulta resta in carica per tutta la durata della legislatura

 

A seguito delle elezioni politiche regionali l’organismo è in fase di rinnovo.