Lavoro e Formazione Professionale

Pari Opportunità

La parità dei sessi è da tempo un obiettivo di primaria importanza a livello europeo. Fin dagli anni ’70, varie direttive hanno gettato le basi per la parità di trattamento e le pari opportunità in Europa; tuttavia, nonostante l’esistenza di ampi interventi legislativi, la parità dei generi deve essere ancora raggiunta. Anche se le donne sono la maggioranza degli studenti universitari e dei laureati in quasi tutti i paesi, ancora oggi guadagnano meno e fanno meno carriera degli uomini. Osservando l’istruzione e la formazione, le differenze di genere persistono sia nella scelta che negli esiti dei corsi di studio. Tale tema non può  affrontato solo a livello normativo, ma anche culturale, tramite azioni mirate a scardinare  progressivamente gli stereotipi di genere.

La Commissione Europea ha lanciato la strategia 'Europa 2020' per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Istruzione e formazione sono parte fondamentale e integrante di questo progetto: infatti, due dei cinque obiettivi guida di Europa 2020 sono legati all’istruzione: nel 2020 gli abbandoni precoci della scuola non dovrebbero raggiungere il 10 %, il 40 % dei giovani dovrebbe avere conseguito una qualifica di istruzione superiore o un diploma equivalente. 

La sfida è grande, ed è necessario essere consapevoli che non ci sono scorciatoie, che bisogna mantenere gli obiettivi della IV Conferenza mondiale di  Pechino 1995 presenti e vivi di fronte a noi, partendo dal contrasto della violenza e delle discriminazioni contro le donne e dal rilancio dell'occupazione femminile. 

 Vivi gli obiettivi della Convenzione del Consiglio d’Europa redatta a  Istanbul l’11 maggio 2011 che rappresenta un momento storico nel contrasto alla violenza di genere. La Convenzione assume come azione istituzionale il contrasto ad ogni forma di violenza, fisica e psicologica sulle donne, dallo stupro allo stalking, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali e l'impegno a tutti i livelli sulla prevenzione, eliminando ogni forma di discriminazione e sostenendo la reale parità tra i sessi, rinforzando l'autonomia e l'autodeterminazione delle donne. In Italia la Convenzione è Legge dello stato il 19/06/2013 ed è in vigore dal 01/08/2014 ed impegna fortemente le pubbliche autorità a qualsiasi livello, nella protezione delle donne vittime di violenza.

Notevole è anche  l’importanza  del tema della responsabilizzazione degli uomini nel cammino verso l'eguaglianza di genere e la pienezza di diritti per le donne. “La violenza e la disuguaglianza di genere non sono solo problemi del mondo femminile, ma anche di quello maschile”, “Non ci riguarda solamente perché noi tutti abbiamo madri, mogli, figlie e sorelle, ma soprattutto perché si tratta di diritti umani”  affermazioni di Farhan Akhtar, attore, regista e cantante indiano.

Consigliere di parità

Le Consigliere di Parità 

  • sono nominate a livello nazionale, regionale e provinciale in effettiva e supplente con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità; i decreti di nomina, cui va allegato il curriculum professionale della persona nominata, sono pubblicati nella Gazzetta Ufficia
  • possiedono requisiti di specifica competenza ed esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile, di normative sulla parità e pari opportunità nonché di mercato del lavoro, comprovati da idonea documentazione.
  • svolgono funzioni di promozione e di controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. Nell'esercizio delle funzioni loro attribuite sono pubblici ufficiali ed hanno l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria dei reati di cui vengono a conoscenza per ragione del loro ufficio.

Consigliera Regionale:

Patrizia David (effettiva

Paola Maria Petrucci (supplente

Chi sono
tel. 348.41273790
Skype:  paolampetrucci


P.F. Pari Opportunità

Via Tiziano, 44
60125, ANCONA
Fax: 071 8064256
E-mail: funzione.pariopportunita@regione.marche.it

Relazioni annuali sull'attività svolta dalle consigliere di parità

Le consigliere ed i consiglieri di parità, effettivi e supplenti, svolgono funzioni di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro.

Già prevista dall'art.10 della legge n. 125 del 1991 e da altre disposizioni precedenti, la figura è disciplinata dal Decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 196 ed è istituita a livello nazionale (presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), regionale e provinciale ( rispettivamente presso le Regioni e le Province). Consigliere e consiglieri di parità devono possedere requisiti di specifica competenza ed esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile, di normative sulla parità e pari opportunità nonché di mercato del lavoro. Il loro curriculum è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale insieme al decreto di nomina Nell'esercizio delle funzioni loro attribuite, consigliere e consiglieri di parità sono pubblici ufficiali ed hanno l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria i reati di cui vengono a conoscenza. Rivestono, pertanto, una doppia funzione:

  • istituzionale, di vigilanza contro le discriminazioni e di promozione delle pari opportunità;
  • di autonomia funzionale rispetto agli enti di riferimento (Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Regioni, Province).
    Le consigliere ed i consiglieri di parità regionali e provinciali sono tenuti, a norma del D.Lgs. 198/2006 "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna" a predisporre e presentare annualmente un rapporto sull'attività svolta. Tale rapporto deve essere inviato agli organi che ne hanno provveduto alla designazione. 
(di prossima pubblicazione)
 
Rapporti biennali sulla situazione del personale maschile e femminile

Archivio dei rapporti delle aziende marchigiane (di prossima pubblicazione)

COMPITI E ATTIVITA'


Si occupano della trattazione dei casi di discriminazione di rilevanza regionale e provinciale, operando in sinergia con gli altri organi istituzionali preposti, sullo stesso territorio, alla tutela delle lavoratrici e dei lavorator
i.
Svolgono, in particolare i seguenti compiti:
  1. rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni previste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125;
  2. promozione di progetti di azioni positive, anche attraverso l'individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate allo scopo;
  3. promozione della coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunità;
  4. sostegno delle politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, sotto il profilo della promozione e realizzazione di pari opportunità;
  5. promozione dell'attuazione delle politiche di pari opportunità da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro;
  6. collaborazione con le direzioni provinciali e regionali del lavoro al fine di individuare procedure efficaci di rilevazione delle violazioni alla normativa in materia di parità, pari opportunità e garanzia contro le discriminazioni, anche mediante la progettazione di appositi pacchetti formativi;
  7. diffusione della conoscenza e dello scambio di buone prassi e attività di informazione e formazione culturale sui problemi delle pari opportunità e sulle varie forme di discriminazioni;
  8. verifica dei risultati della realizzazione dei progetti di azioni positive previsti dalla legge 10 aprile 1991, n. 125;
  9. collegamento e collaborazione con gli assessorati al lavoro degli enti locali e con organismi di parità degli enti locali.
  10. svolgono inchieste indipendenti in materia di discriminazioni sul lavoro e pubblica relazioni indipendenti e raccomandazioni in materia di discriminazioni sul lavoro
Le discriminazioni collettive sono di competenza della Consigliera di Parità nazionale (se ricadenti nel territorio nazionale) e della Consiglierà di Parità Regionale (se ricadenti nel territorio regionale) mentre le discriminazioni individuali vengono gestite dalle Consigliere di Parità competenti per il territorio lavorativo di riferimento. 
Ogni anno, entro il 31 dicembre, le Consigliere e i Consiglieri regionali e provinciali hanno l'obbligo di presentare - pena la decadenza del mandato - un rapporto sull'attività svolta a tutti gli organismi che hanno provveduto alla loro designazione.
Gli uffici delle Consigliere e dei Consiglieri regionali e provinciali sono collocati, per legge, rispettivamente presso le Regioni e le Province, che sono tenute a fornire il personale, la strumentazione e le attrezzature loro necessarie.

RAPPORTI CON ALTRI ORGANISMI/UFFICI E PARTECIPAZIONE ALLA LORO ATTIVITA'

La partecipazione all'attività di altri organismi/uffici che si occupano di altri ambiti e/o settori di attività, in primo luogo nel mondo del lavoro, rappresenta una caratteristica peculiare degli Organismi per le pari opportunità.
Una parte consistente dell'azione della consigliera si svolge nell'ambito dell'attività di altri organismi ed uffici ai quali partecipa.
In effetti, prima ancora che fosse connotata da compiti/funzioni propri, questa figura è stata individuata come “soggetto” immesso in un altro organismo.
Nel 1984, con la legge 833, la consigliera regionale è introdotta nella legislazione non in forma consueta (ad esempio: “E' nominata la consigliera…”, come fa la legge 125 per la consigliera provinciale), ma stabilendo che “Alle riunioni della Commissione Regionale per l'impiego, assistono, con facoltà di intervento, il capo dell'ispettorato regionale del lavoro e della massima occupazione, ed un membro designato dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, con funzione di consigliere per l'attuazione dei principi di parità di trattamento tra uomo e donna in materia di lavoro”.
Uno stesso procedimento adopera la legge 56 del 1987 per istituire la consigliera nazionale.

COME VENGONO NOMINATE/I

Sono nominati con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità, su designazione degli organi a tal fine individuati dalle Regioni e dalle Province, sentite le commissioni tripartite, rispettivamente regionali e provinciali, di cui agli articoli 4 e 6 del D. lgs 469/1997.
Sono componenti a tutti gli effetti
  • delle commissioni regionali e provinciali tripartite,
  • delle commissioni di parità del corrispondente livello territoriale, ovvero di organismi diversamente denominati che svolgono funzioni analoghe.
Partecipano:
  • ai tavoli di partenariato locale
  • ed ai comitati di sorveglianza di cui al regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio.
Sono collegati e collaborano con
  • Assessorati al lavoro degli enti locali,
  • Organismi di parità degli enti locali.
Hanno rapporti con
  • soggetti che attuano azioni positive,
  • organismi che attuano la programmazione delle politiche di sviluppo territoriale,
  • organismi che attuano politiche attive del lavoro,
  • soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro,
  • direzioni regionali e provinciali del lavoro.
Al fine di rafforzare le funzioni delle Consigliere e dei Consiglieri di parità, di consentire lo scambio d'informazioni e dati, esperienze e buone prassi e di accrescere l'efficacia della loro azione, è stata istituita la Rete nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di parità, coordinata dalla Consigliera nazionale.



LA RETE


CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITÀ

 

Decreto di nomina

 

Consigliera Regionale:

Patrizia David (effettiva

david.patrizia@libero.it

 

Paola Maria Petrucci (supplente

tel. 348.41273790

paola.petrucci@regione.marche.it
Skype:  paolampetrucci

 

 

P.F. Pari Opportunità

Via Tiziano, 44

60125, ANCONA

Tel: 071 8066567

Fax: 071 8063113

E-mail: funzione.pariopportunita@regione.marche.it


 

CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITÀ

 

ANCONA

Giuseppa Ferraro (effettiva)

tel. 347.9453975

pina.ferraro@inwind.it

p.ferraro@provincia.ancona.it

Paola Maria Petrucci (supplente)

tel. 348.41273790

paola.petrucci@regione.marche.it

Altri contatti:

Ufficio Consigliera di Parità

Provincia di Ancona

Coordinamento provinciale Centri per l'Impiego e Formazione - Commissione provinciale Lavoro

Via Ruggeri, 3

60131 ANCONA

tel.: 0715894423 fax: 071.5894464

www.provincia.ancona.it


ASCOLI PICENO

Paola Maria Petrucci (effettiva)

tel. 348.41273790

paola@sorellepetrucci.it

Paola Casciati (supplente)

tel. 328.2493416

paolacasciati@tiscali.it

Altri contatti:

Ufficio Consigliera di Parità

Provincia di Ascoli Piceno

Piazza Simonetti, 36

63100 ASCOLI PICENO

tel.: 0734.277512

www.provincia.ap.it 


FERMO

Barbara Ermini (effettiva)

tel. 347.7800884

b.ermini@univpm.it

Paola Casciati (supplente)

tel. 328.2493416

paolacasciati@tiscali.it

Altri contatti:

Provincia di Fermo

Via Trento 113

63900 Fermo

tel.: 0734232282

www.provincia.fermo.it


MACERATA

Anna Corignali (effettiva)

tel. 339.2204062

anna.corignali@libero.it anna.corignali@gmail.com

Contatti:

Ufficio Consigliera di Parità

Provincia di Macerata

Corso della Repubblica, 28

62100 MACERATA

Tel.: 0733-248858

Fax: 0733-248531

www.provincia.macerata.it


PESARO

 

Cristina Ortolani (effettiva)
tel. 0721.3592725 e 0721.3592455
mail: consigliera@provincia.ps.it

 

Altri contatti:

Ufficio Consigliera di Parità

Provincia di Pesaro

Ufficio Pari Opportunità

Viale Gramsci, 4

61121 PESARO

Tel.: 0721.3592349

Fax: 0721.3592759

e.zidda@provincia.ps.it

www.laprovinciadelledonne.it

Fondo per le politiche relative ai diritti e le pari opportunità

Pubblicato l'Avviso per la concessione di contributi per iniziative finalizzate alla promozione delle politiche di pari opportunità con cui il Dipartimento per le Pari Opportunità concede, nei limiti delle disponibilità di bilancio, un contributo finanziario a iniziative che assicurino la promozione delle politiche a favore delle pari opportunità di genere e dei diritti delle persone e delle pari opportunità per tutti.

Soggetti proponenti
Sono ammesse a finanziamento le iniziative promosse da soggetti pubblici o da persone giuridiche private intendendosi le associazioni, fondazioni e altre istituzioni  a carattere privato riconosciute ai sensi del DPR 10 febbraio 2000, n.361.

Per la sola tematica afferente il contrasto ai fenomeni di discriminazione, è ammessa la partecipazione anche delle associazioni, fondazioni o altre istituzioni a carattere privato non riconosciute come persone giuridiche, purché  iscritte nel “Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività  nel campo della lotta alle discriminazioni”

Scadenze:
per il 2012: 15 febbraio 2012, 15 maggio 2012, 15 agosto 2012.

Per approfondire 
Sito del Dipartimento delle Pari opportunità, alla pagina dove si possono trovare i moduli per la presentazione delle domande e tutte le informazioni necessarie

Finanziamento di progetti finalizzati alla conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare - Art.9 L. 53 2000

L´art. 9. della L. 8 marzo 2000, n. 53 modificato dall´Art. 38, della L. 18 giugno 2009, n. 69, promuove e incentiva azioni volte a conciliare tempi di vita e di lavoro. I progetti in favore di datori di lavoro privati, comprese le imprese collettive, iscritti in pubblici registri, di aziende sanitarie locali, di aziende ospedaliere e di aziende ospedaliere universitarie, che attuino accordi contrattuali, prevedono diverse tipologie di azioni positive.

Tipologie di azioni positive:

progetti articolati per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell´organizzazione del lavoro, quali part-time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o in uscita, sui turni e su sedi diverse, orario concentrato, con specifico interesse per i progetti che prevedano di applicare, in aggiunta alle misure di flessibilità, sistemi innovativi per la valutazione della prestazione e dei risultati;

programmi ed azioni volti a favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di congedo parentale o per motivi comunque legati ad esigenze di conciliazione;

progetti che, anche attraverso l´attivazione di reti tra enti territoriali, aziende e parti sociali, promuovano interventi e servizi innovativi in risposta alle esigenze di conciliazione dei lavoratori. Tali progetti possono essere presentati anche da consorzi o associazioni di imprese, ivi comprese quelle temporanee, costituite o costituende, che insistono sullo stesso territorio, e possono prevedere la partecipazione degli enti locali anche nell´ambito dei piani per l´armonizzazione dei tempi delle città.

Destinatari dei progetti:

Lavoratrici o lavoratori, inclusi i dirigenti, con figli minori, con priorità nel caso di disabilità ovvero di minori fino a dodici anni di età, o fino a quindici anni in caso di affidamento o di adozione, ovvero con a carico persone disabili o non autosufficienti, ovvero persone affette da documentata grave infermità.

Una quota delle risorse è, inoltre, impiegata per l´erogazione di contributi in favore di progetti che consentano ai titolari di impresa, ai lavoratori autonomi o ai liberi professionisti, per esigenze legate alla maternità o alla presenza di figli minori ovvero disabili, di avvalersi della collaborazione o sostituzione di soggetti in possesso dei necessari requisiti professionali.

COMUNICATO DELLA RETE DELLE CONSIGLIERE DI PARITA'
In merito alla progettazione di azioni per il finanziamento di cui all´art.9 della L.53/2000, in virtù di quanto affermato nella Guida alla compilazione del piano finanziario e della rendicontazione, si ricorda che i costi di consulenza debbono rispettare i limiti previsti per ogni macrovoce. Per la consulenza alla progettazione, sul territorio regionale, pare essere diffusa la consulenza "Salvo buon fine".
Presentazione delle richieste per il finanziamento delle azioni positive - Art. 44 D.Lgs. 198/2006

Il Comitato Nazionale di parità formula, entro il 31 maggio di ogni anno un Programma obiettivo nel quale vengono indicate le tipologie di progetti di azioni positive che intende promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie ed i criteri di valutazione. Viene pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella Gazzetta Ufficiale.

Le modalità di presentazione della domanda ed erogazione dei contributi sono previste dal Decreto interministeriale 15 marzo 2001 - "Disciplina delle modalità di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti di azione positiva per la parità uomo-donna nel lavoro di cui alla legge 10 aprile 1991, n. 125" (pubblicato sulla G.U. del 9.6.2001 - Serie generale - n. 132) 

Termine di presentazione: 30 novembre di ogni anno

Riferimenti normativi

D.Lgs. 11 aprile 2006 n. 198 "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna" (Art. 44 "Finanziamento")

Decreto Interministeriale 15 marzo 2001 

"Disciplina delle modalità di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti di azione positiva per la parità uomo-donna nel lavoro di cui alla L. 125/1991"

Entro il 30 aprile di ogni anno pari tutte le Aziende pubbliche e private con unità locali situate nella Regione Marche, e con più di 100 dipendenti, ai sensi della normativa vigente, dovranno  compilare ed inviare alla Consigliera di Parità per la Regione Marche il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile debitamente compilato.
La compilazione avverrà esclusivamente online al link http://parita.regione.marche.it

 

Comitato unico di garanzia - C.U.G

Organismo, istituito dalla L.183/2010, che sostituisce nelle Pubbliche Amministrazioni i Comitati per le Pari Opportunità e i Comitati paritetici sul fenomeno del Mobbing, e ne assume tutte le competenze. Promuove il benessere organizzativo e contrasta ogni forma di discriminazione e di violenza morale e psichica dei lavoratori

 

Per la costituzione

Raccolta di strumenti normativi ed altri materiali utili per la costituzione ed il funzionamento dei comitati unici di garanzia:

 

Articolo 21 del Collegato Lavoro (L. 4 novembre 2010, n.183)
Istituisce l'organismo del Comitato Unico di Garanzia

 

Linee Guida per la costituzione dei Comitati Unici di Garanzia CUG  Rivolte alle amministrazioni, contengono delle indicazioni di carattere generale da declinare nelle singole organizzazioni secondo le specificità ed i contratti collettivi. Aggiornate a febbraio 2011.

 

Regolamento
Schema di regolamento tipo elaborato Gruppo di Monitoraggio, in collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica e pari Opportunità e con la Consigliera nazionale di parità. Si tratta di uno strumento di lavoro non vincolante che ogni comitato può adattare alle proprie esigenze.

Compiti e funzioni

Le consigliere e d i consiglieri hanno compiti di promozione, di diffusione  della conoscenza delle pari opportunità, di vigilanza e rilevazione di  situazioni di discriminazione basata sul sesso nel mondo del lavoro.

 

Nell’esercizio delle proprie funzioni  la/il consigliere di parità è un pubblico ufficiale ed ha l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria dei reati di cui viene a conoscenza (art. 13 D.Lgs. 198/2006).

E’ nominata/o a livello nazionale, regionale e provinciale, ai sensi dell’art. 12 del Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n 198 con decreto del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro per le Pari opportunità.

Dura in carica 4 anni e il suo mandato è rinnovabile per non più di 2 volte.

 

Perché rivolgersi alle Consigliere di Parità

Le consigliere di parità offrono un servizio di consulenza gratuito, riservato e per chi lo desidera anonimo a:

 

  • lavoratrici e lavoratori che hanno subito discriminazioni nell'accesso al lavoro o sul luogo di lavoro,  nello sviluppo della carriera, nel livello di retribuzione
  • lavoratrici e lavoratori che hanno avuto difficoltà a conciliare il lavoro con la maternità/paternità oppure con la cura di familiari
  • imprenditrici e imprenditori che vogliono promuovere azioni positive per realizzare le pari opportunità nella propria azienda anche attraverso progetti e finanziamenti
  • enti che devono costituire i Comitati Unici di Garanzia (CUG) e presentare il Piano di Azioni Positive
CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO
PROGETTO “MATERNITA’ COME OPPORTUNITA’”


Il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro è uno dei temi centrali nelle politiche dell’Unione Europea. L’attività che la Regione Marche sta da alcuni anni effettuando sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro si inserisce nel percorso di riforma e sviluppo che sta affrontando il modello di welfare italiano che pone al centro della propria politica le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni e l’empowerment dei cittadini e dei corpi intermedi.
In data 25 ottobre 2012 tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e le Autonomie locali è stata stipulata l’Intesa “Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” connessa al progetto nazionale “Maternità come opportunità” che vede la Regione Marche, sulla base del riparto approvato, beneficiare di complessivi euro 397.500,00, di cui 15.900,00 per assistenza tecnica e 381.600,00 per sostenere progetti conformi alle finalità dell’Intesa, prevedendo un sostegno per progetti di conciliazione fra tempi di vita e di lavoro presentati da imprese.


Il 05/02/2014 è stato firmato dalla Regione un protocollo di intesa con Anci, Upi, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, che prevede che ogni progetto sia dotato di uno specifico accordo sindacale
La Regione Marche ha pubblicato un avviso rivolto alle PMI aventi come destinatari delle azioni lavoratrici e lavoratori con figli di età inferiore a 10 anni, con priorità per quei dipendenti con figli di età compresa da 0-3 anni. 
I progetti, della durata minima di 12 mesi, sono finalizzati all’attuazione di iniziative in grado di sostenere modalità di prestazione di lavoro e di tipologie contrattuali flessibili, promuovendo anche l’adozione di modelli e soluzioni organizzative “family friendly”.
Sono stati ammessi a contributo 13 progetti, di cui:
  • n. 7 progetti (di cui n. 5 proposte di reti di imprese) con il primo Avviso del 02/ 04/2014;
  • n. 6 progetti (di cui n.3 proposte di reti di imprese) con il rinnovo dell’Avviso del 12/11/2014.

 

N. totale progetti

ammessi a contributo

N. progetti in rete

N. progetti di imprese singole

N. imprese coinvolte

Dipendenti beneficiari delle azioni

Provincia Pesaro Urbino

2

1

1

n. 2 imprese

n. 5 cooperative

130

Provincia Ancona

3

3

-

n. 4 imprese

n. 11 cooperative

n. 2 ditta individuale

180

Provincia Macerata

5

2

3

n. 7 imprese

n. 1 ditta individuale

24

Provincia

Fermo

1

-

1

n. 1 impresa

1

Provincia

Ascoli Piceno

2

2

-

n. 8 imprese

n. 1 cooperativa

43

TOTALE

13

8

5

42

378


I progetti ammessi a contributi prevedono, in corso di attuazione, una o più delle seguenti finalità:
  • Assunzioni di nuove unità lavorative in sostituzione, rispetto a lavoratrici/lavoratori part- time concessi a dipendenti padri/madri di bambino 0-10 anni;
  • Telelavoro;
  • Spazi aree giochi per i figli dei dipendenti e asili interaziendali;
  • Mentoring;
  • Corsi di formazione aggiornamento a madri che rientrano dalla maternità;
  • Baby sitting;
  • Lavanderie interaziendali;
  • Maggiordomo aziendale;
  • Fidelity card.
I progetti si concluderanno entro il 2015 o entro i primi mesi del 2016

Atti di Riferimento 
  • DGR n.44/2013 “Approvazione programma attuativo regionale previsto dall'intesa in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro - anno 2012” 
  • DGR n.1727/2013 “Criteri e modalità per l'attuazione del progetto "Maternità come opportunità" approvato dall'Intesa Stato Regioni "Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" (Intesa2)”.
  • Protocollo reg. int. n. 17432 del 05.02.2014: Protocollo di Intesa con Anci, Upi, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni datoriali di lavoro regionali per la promozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
  • DDPF 5/PAO del 02/04/2014 “Progetto “Maternità come opportunità”: avviso pubblico per la presentazione di progetti aziendali a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro – importo € 381.600,00”. 
  • DDS 162/SPO del 12/11/2014 “Maternità come opportunità DDPF 5/PAO del 02/04/2014 avviso pubblico per presentazione di progetti aziendali a sostegno della conciliazione tra tempi vita e lavoro – soggetti ammessi a contributo - rinnovo avviso € 148.031,18.”
Principi fondamentali
Parità di trattamento in materia di occupazione, impiego, formazione e accesso a beni e servizi
  • Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego
  • Direttiva 2004/113/CE del Consiglio del 13 dicembre 2004, che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura
  • Direttiva 2002/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 settembre 2002, che modifica la direttiva 76/207/CEE del Consiglio relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro
  • Direttiva 2000/78/CE del Consiglio del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro
  • Risoluzione del Parlamento europeo del 12 giugno 1997, sulla Comunicazione della Commissione n. 336 del 17 luglio 1996, relativa al "Codice di condotta concernente l'applicazione della parità retributiva tra donne e uomini per lavoro di pari valore"
  • Comunicazione della Commissione n. 336 del 17 luglio 1996, relativa al "Codice di condotta concernente l'applicazione della parità retributiva tra donne e uomini per lavoro di pari valore"
  • Raccomandazione 92/131/CEE della Commissione del 27 novembre 1991, sulla tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro
  • Risoluzione del Consiglio del 29 maggio 1990 sulla tutela della dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro
  • Raccomandazione 87/567/CEE della Commissione del 24 novembre 1987, sulla formazione professionale delle donne
Azioni positive e processi decisionali
  • Consiglio d'Europa, Raccomandazione n. 3 del Comitato dei Ministri agli Stati membri del 12 marzo 2003, sulla partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini ai processi decisionali politici e pubblici 
  • Raccomandazione 96/694/CE del Consiglio del 2 dicembre 1996, riguardante la partecipazione delle donne e degli uomini al processo decisionale 
  • Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio del 5 ottobre 1995, concernente l'immagine dell'uomo e della donna nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione
  • Risoluzione del Consiglio del 27 marzo 1995, riguardante la partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini al processo decisionale 
  • Raccomandazione 84/635/CEE del Consiglio del 13 dicembre 1984, sulla promozione di azioni positive a favore delle donne

Tutela della maternità, congedi parentali e lavoro a tempo parziale
  • Risoluzione del Consiglio e dei Ministri incaricati dell'occupazione e della politica sociale riuniti in sede di consiglio del 29 giugno 2000, concernente la partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini all'attività professionale e alla vita familiare 
  • Direttiva 97/81/CEE del Consiglio del 15 dicembre 1997, relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo parziale concluso dall'UNICE, dal CEEP e dalla CES 
  • Direttiva 96/34/CE del Consiglio del 3 giugno 1996, concernente l'accordo quadro sul congedo parentale concluso dal UNICE, dal CEEP e dalla CES 
  • Direttiva 92/85/CEE del Consiglio del 19 ottobre 1992, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento 
  • Direttiva 86/613/CEE del Consiglio dell'11 dicembre 1986, concernente l'applicazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma, ivi comprese le attività nel settore agricolo, e relativa altresì alla tutela della maternità

Parità di trattamento in materia di sicurezza sociale
  • Direttiva 96/97/CE del Consiglio del 20 dicembre 1996, che modifica la direttiva 86/378/CEE relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne nel regimi professionali di sicurezza sociale 
  • Direttiva 86/378/CEE del Consiglio del 24 luglio 1986, relativa all'attuazione del principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne nel settore dei regimi professionali di sicurezza sociale 
  • Direttiva 79/7/CEE del Consiglio del 19 dicembre 1978, relativa alla graduale attuazione del principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne in materia di sicurezza sociale
 
Molestie, violenze sessuali e altre forme di discriminazioni
  • Direttiva 2000/43/CE del Consiglio del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica 
  • Direttiva 97/80/CE del Consiglio del 15 dicembre 1997, riguardante l'onere della prova nei casi di discriminazione basata sul sesso 
  • Dichiarazione del Consiglio del 19 dicembre 1991, relativa all'applicazione della Raccomandazione della Commissione sulla tutela della dignità delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro, compreso il Codice di condotta relativo ai provvedimenti da adottare nella lotta contro le molestie sessuali


Fonti costituzionali


Detenute madri

Violenza contro le donne
  • Legge Delega n. 183/2014(Jobs Act): Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
  • Legge 15 ottobre 2013, n. 119, disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonche' in tema di protezione civile e di commissariamento delle province. 
  • Legge 27 giugno 2013, n. 77, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011.
  • L. 23 aprile 2009, n. 38, Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonche' in tema di atti persecutori
  • Legge 4 aprile 2001, n. 154, "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari"


Immigrazione e cittadinanza


IMMIGRAZIONE
  • D.lgs 25 luglio 1998, n. 286,"Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero"
  • L. 28 febbraio 1990, n. 39,” Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato”. 

CITTADINANZA


Tratta di esseri umani
  • D.lgs 4 marzo 2014, n. 24, "Attuazione della direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime
  • Legge 11 agosto 2003, n.228, "Misure contro la tratta di persone", artt.12 e 13
  • D.lgs 25 luglio 1998, n. 286, art. 18, "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero"
  • Legge 20 febbraio 1958, n. 75, "Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui"
  • Codice penale:
    • art. 600 (Riduzione e mantenimento in schiavitù o in servitù)
    • art. 601 (Tratta di persone)
    • art. 602 (Acquisto o alienazione di schiavi)
    • art. 604 (Fatto commesso all'estero)

Quote di genere
Parità di genere in ambito elettorale
  • L. 23 novembre 2012, n. 215, "Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni";
  • L. 22 aprile 2014, n. 65, "Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, recante norme per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, in materia di garanzie per la rappresentanza di genere, e relative disposizioni transitorie inerenti alle elezioni da svolgere nell'anno 2014".
Parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle societa' quotate in mercati regolamentati
  • Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151 - Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunita', in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183. (15G00164) (GU Serie Generale n.221 del 23-9-2015 - Suppl. Ordinario n. 53)
  • DPR del 30 novembre 2012, n. 251 - Regolamento concernente la parita' di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle societa'.
  • LEGGE 12 luglio 2011, n. 120 - parita' di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle societa' quotate in mercati regolamentati. 
  • Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198 - Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n.246



Parità di trattamento e non discriminazione

  • D.lgs 9 luglio 2003, n. 215,"Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica"
  • D.lgs 9 luglio 2003, n. 216, "Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro"
  • Legge 25 giugno 1993, n. 205, Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
  • Legge 10 aprile 1991, n. 125. Azioni positive per la realizzazione della parita' uomo donna
  • Legge 13 ottobre 1975, n. 654, "Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, aperta alla firma a New York il 7 marzo 1966"

Istituzioni e organismi di parità
  • Direttiva P.C.M. 27 marzo 1997, "Azioni volte a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini" (c.d. "Direttiva Prodi-Finocchiaro")
COMITATI UNICI DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA', LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
D.P.R. 16-4-2013 n. 62
Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  • Art. 21, comma 1 L. 4-11-2010, n. 183, (Misure atte a garantire pari opportunità, benessere di chi lavora e assenza di discriminazioni nelle amministrazioni pubbliche), recante istituzione dei "Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni" della, (Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro).


Mutilazioni Genitali Femminili

Diritto di famiglia

LEGGE REGIONALE 11 febbraio 2015, n. 2 (art.1 comma 2 lett. B, comma 3 lett. I e L)
Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015” e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 “Bilancio di previsione per l’anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017

LEGGE REGIONALE 01 dicembre 2014, n. 32
Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia

LEGGE REGIONALE 23 luglio 2012, n. 23
Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere nella Regione. Modifiche alla Legge regionale 5 agosto 1996, n. 34 “Norme per le nomine e designazioni di spettanza della Regione” e alla Legge regionale 11 novembre 2008, n. 32 “Interventi contro la violenza sulle donne”.

LEGGE REGIONALE 11 febbraio 2010, n. 8
Disposizioni contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere

LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32
Interventi contro la violenza sulle donne

LEGGE STATUTARIA 08 marzo 2005, n. 1 (Art.3 comma 2) Statuto della Regione Marche
La Regione valorizza la differenza di genere in ogni campo ed attività operando al fine di  accesso a donne e uomini alle cariche elettive e negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta.

REGOLAMENTO REGIONALE 8 marzo 2004, n. 1
Disciplina in materia di autorizzazione delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e    semiresidenziale.

LEGGE REGIONALE 15 ottobre 2001, n. 20 ( art. 24 bis)
Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione.

LEGGE REGIONALE 6 novembre 2002, n. 20 ( art.3 comma 3 lettera D)
Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale

LEGGE REGIONALE 13 novembre 2001, n. 27
Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale.

LEGGE REGIONALE 18 aprile 1986, n. 9
Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna.

LEGGE REGIONALE 16 gennaio 1985, n. 2
Esercizio delle funzioni in materia di consultori familiari.

 

Il Forum delle Donne di Ancona per l'8 marzo 2017 " Giornata Internazionale della Donna", organizza

il  seguente programma di attività.


La Commissione Pari Opportunità del Comune di P.S.Elpidio  per la  imminente "GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA" propone le seguenti iniziative:

L'8 Marzo a Pesaro e Urbino



14 FEBBRAIO 2017 LA POLIZIA DI STATO CONTRO LE VIOLENZE SULLE DONNE

 
“Se ti offende, se ti zittisce, se ti controlla, se ti fa del male fisico, se minaccia la tua libertà, anche economica…..questo non è amore!” E’ lo slogan scelto dalla Polizia di Stato per il nuovo progetto contro la violenza sulle donne. 
Un’iniziativa che domani pomeriggio si concretizzerà anche ad Ancona con la presenza in piazza Roma di un camper della Polizia dove gli agenti altamente specializzati della Divisione Anticrimine, della Squadra Mobile, dell’Ufficio Denunce e dell’Ufficio Sanitario della Questura saranno disponibili dalle ore 14.00 alle ore 20.00 ad accogliere la cittadinanza, soprattutto le donne, per dare consigli, raccogliere segnalazioni, denunce in merito al reato di violenza di genere. 
“La Polizia di Stato decide di scendere in piazza per dare un aiuto a chi vuole denunciare le violenze che subisce o semplicemente per parlare con persone esperte, per ricevere un consiglio, per liberarsi dai “lacci” della violenza. Domani saremo noi poliziotti ad andare in strada per avvicinarci ulteriormente alle donne che spesso, per paura o per vergogna non varcano le soglie della Questura” – così il Questore Oreste Capocasa ha voluto ricordare l’appuntamento per domani, una data non scelta a caso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ma il 14 febbraio, una data che festeggia l’amore, quello vero!
Il progetto nasce per dare coraggio ed essere vicino a chi denuncia per combattere il fenomeno della violenza contro le donne e i maltrattamenti in famiglia.
Gli agenti impegnati in questa iniziativa distribuiranno anche dei volantini scritti in tutte le lingue.
La flessione negli ultimi due anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento.Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.

Questi più in dettaglio i dati di tutte le forze di polizia: 

-           gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016;
-           gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016;
-           i maltrattamenti in famiglia (circa l’81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016; 
-           le percosse (circa il 46% in danno delle donne)  15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016;
-           le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016.

 
 Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell’ammonimento al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.
In questa prospettiva si muove l’adozione dall’inizio dell’anno del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Procedura che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare situazioni di disagio con l’obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all’arresto nei casi di violenza reiterate.  
Ispettore S. SUPS Tiziana Maccari 
Squadra Mobile della Questura di Ancona 
0712288542

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La Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche ed il Laboratorio Culturale O.N.L.U.S. Ancona, hanno il piacere di invitare la S.V. all'evento organizzato per il 10 marzo 2017 alla ore 17 presso il Museo Omero di Ancona, dal titolo “STORIE DI DONNE MARCHIGIANE - IL CAMMINO VERSO LA PARITA' ”.

programma


Venerdì 10 febbraio ore 21 Teatro della Fortuna

L'AMORE RUBATO
Proiezione del film al Teatro della Fortuna, in anteprima nazionale ed in collaborazione con il Comune di Fano Assessorato Cultura e Turismo. Biglietti gratuiti, riserva subito il tuo posto.

Al film seguirà un dibattito al quale parteciperanno rappresentanti delle forze dell’ordine, referenti del centro provinciale antiviolenza “Parla con Noi” e il regista del film Irish Braschi. L’obiettivo è fornire elementi utili a contrastare qualsiasi forma di violenza, perché spesso il primo complice è proprio il silenzio o, ancora peggio, l’indifferenza di fronte a determinate situazioni.  
 Se c’è violenza di qualsiasi genere, fisica, verbale o morale, non c’è amore. Si leva alto da Fano il grido contro la violenza e gli abusi sulle donne: a sensibilizzare in maniera forte e convinta la cittadinanza è la Banca di Credito Cooperativo di Fano che per il prossimo 10 febbraio alle 21, nella cornice del Teatro della Fortuna, ha organizzato la proiezione gratuita e aperta alla città (previa prenotazione tramite sito), del film-denuncia “L’Amore rubato” (Anthos produzioni, Rai Cinema, ICCREA Banca, con il sostegno del Mibact), liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini e diretto dal regista Irish Braschi. Eccezionale anche il cast che, tra gli altri, vede grandi nomi del cinema come Elena Sofia Ricci, Gabriella Pession, Massimo Poggio, Alessandro Preziosi, Antonello Fassari, Stefania Rocca.

In caso di impossibilità a partecipare dopo aver riservato il proprio biglietto, si prega gentilmente di informare gli organizzatori con una email all'indirizzo ufficiosoci@fano.bcc.it così da liberare il posto e permettere ad altri di partecipare.


ONE BILLION RISING 2017
      per dire
BASTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E LE BAMBINE
Domenica 12 febbraio 2017 ore 17,00
Pesaro, piazza del Popolo

ONE BILLION RISING 2017 programma dell'evento


Lui contro Lei - La violenza nelle relazioni intime

Sabato 28 Gennaio 2017 ore 16.30 -  Auditorium Palazzo Montani Antaldi - Pesaro



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Violenza sulle donne raccontata e illustrata dalle donne 

Sabato 21 Gennaio 2017 presso Piccola Galleria Comunale, via Branca 5, Pesaro


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Rapporto 2016 violenza di genere - In data 29 novembre 2016 l’Assemblea legislativa ha dedicato parte della seduta alla disamina del Rapporto 2016 sul fenomeno della violenza di genere nelle Marche (dati al 31.12.2015), come disposto dalla legge regionale n.32/2008 ad oggetto Interventi contro la violenza sulle donne.

Il Rapporto è stato curato dall’ Osservatorio regionale politiche sociali in collaborazione con le operatrici dei cinque Centri antiviolenza, la PF Pari Opportunità e la PF Sistemi informativi e telematici, poiché dal 2014 è stata definita congiuntamente una scheda informatizzata all’interno di un web-service predisposto dalla struttura regionale. Scarica il documento (pdf.)

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Progetto “Maternità come opportunità” (2014-2016) – riunione del Tavolo per la promozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Giovedì  01 dicembre 2016 si è riunito il Tavolo istituito con il Protocollo d’Intesa 2014 per la promozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui fanno parte rappresentanti istituzionali (Anci e Upi), sindacali (Cgil, Cisl, Uil) e datoriali (Confapi, Confesercenti, Cgia,  Cna, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confindustria).
Nell’incontro, convocato dall’Assessora alle pari opportunità, sono stati illustrati i risultati del Progetto regionale, finanziato con risorse rese disponibili dal Dipartimento nazionale Pari opportunità e concluso a metà 2016, che ha visto sostenuti 13 progetti presentati da 41 imprese che hanno promosso e realizzato interventi di flessibilità organizzativa del personale, di facilitazione dei tempi di lavori con quelli della vita privata e di miglioramento organizzativo in un’ottica di concilizione “family friendly”. Tale Progetto ha coinvolto 326 persone, di cui 259 (79%) donne e 67 (21%) uomini, insieme a ben 413 bambini tra 0  e 10 anni beneficiari.
Di seguito è possibile scaricare il file che illustra sinteticamente il Progetto presentato dalla Responsabile della PF pari opportunità, referente per la Regione Marche, in occasione di uno specifico “Focus Group” promosso dal Dipartimento nazionale Pari Opportunità lo scorso 22 giugno. Il prossimo 14 dicembre la Regione Marche è stata invitata al Convegno “Tempi di vita e di lavoro: un equilibrio possibile”, organizzato dallo stesso Dipartimento, in cui verranno presentati i dati di monitoraggio quali-quantitativo delle due Intese di Conciliazione 2010 e 2012.

Slides progetto "Maternità"

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Bando di ammissione al corso propedeutico all'occupazione di donne nel settore turistico: prorogata la scadenza al 13 dicembre 2016 per la presentazione delle domande. Scarica il bando.

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25 NOVEMBRE 2016

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA’
    www.pariopportunita.gov.it

REGIONE MARCHE
Sito: www.regione.marche.it

CONSIGLIO REGIONALE
Sito: www.consiglio.marche.it

OSSERVATORIO REGIONALE POLITICHE SOCIALI
Sito: http://orps.regione.marche.it/Attivita/Ricerche.aspx


PROVINCIA DI ANCONA
Sito: www.provincia.ancona.it

PROVINCIA DI PESARO E URBINO
Portale "La Provincia delle Donne"    www.laprovinciadelledonne.it

PROVINCIA DI MACERATA
Sito: www.provincia.mc.it

PROVINCIA DI FERMO
Sito: www.provincia.fermo.it

PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
Sito: www.provincia.ap.it

DIFFERENZA DONNA
Ass. di donne contro la violenza - Roma    www.differenzadonna.it

CASA DELLE DONNE
Centro Anti Violenza - Bologna
www.casadonne.it

IOTUNOIVOI
Donne Insieme Centro Anti Violenza - Udine    
www.iotunoivoi.it

ARTEMISIA
Centro Anti Violenza - Firenze    
www.artemisiacentroantiviolenza.it

WEB AL FEMMINILE

  www.webalfemminile.it

CONSIGLIERA DI PARITA'
Servizio Consigliera di parità


Indirizzi utili:
Associazioni femminili nelle Marche: Associazioni Femminili AN.doc
                                                Associazioni Femminili MC.doc
                                                Associazioni Femminili PU.doc
                                                Associazioni Femminili AP e FM.doc
Consultori familiari nelle MarcheCONSULTORI FAMILIARI NELLE MARCHE.pdf

1522

numero telefonico gratuito dedicato al supporto, alla protezione e all'assistenza delle donne vittime di maltrattamenti e violenza