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27/11/2021

Il vicepresidente Carloni, a Pesaro, alla Giornata del biologico 2021 della Cia e Camera di Commercio: “Sul biologico le Marche si giocano una partita importante. Vigileremo affinché le scelte nazionali non penalizzino i nostri agricoltori”

“Sul distretto del biologico le Marche si giocano una partita fondamentale. Le scelte del governo nazionale sembrano premiare la zootecnia intensiva del Nord e l’agricoltura estensiva del Sud. Rischiamo di rimanere schiacciati tra due modelli agricoli che non ci appartengono: per questo motivo è necessario che Istituzioni e associazioni di categoria convergano su obiettivi condivisi che premino la qualità delle produzioni e impongano una visione olistica della sostenibilità, intesa non solo come valore ambientale ma anche economico”. Lo ha affermato il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, intervenendo – a Pesaro – alla Gionata del biologico, promossa da Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Pesaro e Urbino e dalla Camera di commercio delle Marche. Una allerta chiara, quella di Carloni, nell’ambito delle trattative con lo Stato sulle scelte di politica agricola in corso per il Pnrr e la nuova programmazione europea. “La politica agricola è un settore che le Regioni hanno potuto gestire con autonomia e dove hanno svolto, negli ultimi 40 anni, un ruolo importante, essendo l’istituzione più vicina alle imprese. Tornare a una sorta di centralismo deve preoccuparci molto”. La preoccupazione più grande è per il biologico. “È il settore che rischia di uscire maggiormente penalizzato da una visione agricola orientata più sulla trasformazione che sulla qualità. Ad oggi manca un’intesa tra le Regioni sugli orientamenti da privilegiare, in assenza della quale il Governo centrale farà le sue scelte che rischiamo di subire. Ci sono Regioni dove l’agricoltura privilegia la produzione estensiva e altre, come la nostra, che promuovono la qualità. È il momento delle scelte. Siamo la prima Regione a realizzare un distretto biologico unico. Abbiamo dimostrato che il biologico delle Marche è un settore credibile. È questo il momento in cui Istituzioni e Associazioni devono essere coesi per parlare con una voce forte unica e chiara, affinché l’agricoltura marchigiana esca rafforzata e non penalizzata dal confronto nazionale in atto”.